Grani italiani e grani esteri

Domanda

Buon giorno Direttore, ho appena sentito una intervista ad un grosso imprenditore italiano, che sostiene che il grano duro italiano è qualitativamente più scarso rispetto ai grani americani o canadesi, perché questi ultimi arrivano ad avere il 15% di proteine, cosa che fa intendere che il grano italiano non abbia qualità panificabili importanti.Sbaglio o per il grano duro Senatore Cappelli un 15% di proteine è la normalità? Non sarebbe una cosa giusta incentivare la produzione di grani locali, anziché denigrare pubblicamente la nostra tradizione?

Risposta

Buongiorno a lei. Il discorso è molto vasto e più essere visto da differenti punti di vista. Una cosa è certa... concordo pienamente con lei sul fatto che non apprezziamo per nulla i nostri prodotti. Genericamente parlando, abbiamo la tendenza a non dare nessun risalto alle nostre produzioni e a decantare solo quelle degli altri. Purtroppo dobbiamo rivedere questo nostro modo di fare marketing ed imparare dai nostri vicini perchè veniamo battutti dai nostri concorrenti sulla promozione e marketing di prodotti che onestamente non hanno nulla da invidiare ai nostri, anzi esattamente il contrario. Per quanto riguarda invece il discorso degli import/export di frumento come Italia siamo mediamente al 20° posto al mondo come produzione di grano tenero e al 2° posto come prodozuzione di grano duro (Rapporto FAO) per cui questo dato la dice lunga sulla nostra autosufficienza di materia prima. In parole più semplici siamo costretti ad importare sia il tenero sia il duro perchè nonostante la nostra produzione, relativa al grano duro sia elevata, non è comunque mai stata sufficiente per la nostra richiesta interna. Non parliamo poi del grano tenero! Diciamo che mediamente siamo costretti e lo saremo per  gli anni futuri, ad importare più del 60% - 70% di quello che ci serve ed è un'utopia grande pensare di essere autosufficienti sul frumento tenero e duro che sia. Un altro discorso è quello relativo alla "qualità panificatoria" del frumento importato. Come giustamente ha fatto notare lei, il valore della proteine totali non è sempre  un indice da tener presente per valutare la qualità panificatoria di un frumento, in quanto può avere 15% di proteine totali, ma avere una bassa percentuale di proteine insolubili (gliadine e glutenine) che esprimono la qualità (paramentro molto relativo e funzione del tipo di utilizzo!) panificatoria.  Il grano duro Senatore Capelli ha un valore medio di 13 - 15% medio di proteine totali, ma non ha elevate prestazioni perchè è un frumento relativamente debole in termini di proprietà reologiche (W circa 95), rispetto magari ad una varietà importata con lo stesso valore proteico totale, ma prestazioni reologiche superiori . Con questo sono la prima a sostenere, difendere e tutelare le nostre nicchie e ad incentivare la produzione delle varietà autoctone: dal Senatore Capelli al Solina, dal Tumina al Maiorca, dal Gentil Rosso al Verna ecc. Un saluto cordiale e grazie