Grassi alternativi

Domanda

Gentile dott.ssa Lauri, non so se questa sia la sede adatta , pertanto mi scuso se la domanda fosse inopportuna. Avendo il colesterolo alto, ma non volendo rinunciare del tutto a qualcosa di dolce, ho cominciato a preparare delle torte per la colazione del mattino, prediligendo come ingredienti mandorle, nocciole, cioccolato fondente al 70% di cacao e olio extravergine d'oliva. Volendo però regalare una di queste torte, mi piacerebbe guarnirle con una glassa al cioccolato e non sapendo come sostituire il burro previsto dalla ricetta, ho pensato di utilizzare dell'olio vergine di cocco, visto che , a differenza dell'olio d'oliva solidifica a t.a. Ma ora non ho più il coraggio neppure di tentare l'esperimento: il vasetto è fermo lì in attesa del Suo parere sugli eventuali rischi di un suo utilizzo. Finora ho cercato di sostituire il burro con l'olio extravergine d'oliva in torte o plumcake ed evitato le preparazioni in cui tale sostituzione non è indicata. In alcuni rari casi vorrei però poter utilizzare un burro sostitutivo. Esiste? Ed esiste inoltre un prodotto che possa sostituire la panna da montare? Su internet al riguardo si legge tutto e il contrario di tutto. L'olio di cocco ad esempio è miracoloso per alcuni e dannoso per altri e io sono abbastanza confusa... Grazie.

Risposta

Buongiorno a lei. Al suo quesito risponde direttamente il Dott. Antonio Pacella Medico-chirurgo - Specialista in Scienza dell’Alimentazione e Nutrizione Clinica -  Master Universitario di II Livello in Medicina e Chirurgia Estetica

"Buongiorno. Oggi assistiamo ad una medicalizzazione del cibo e ad una demonizzazione di ingredienti, cibi o nutrienti a seconda della moda del momento. La scienza dell’alimentazione è in continua evoluzione e l’unica cosa certa, dimostrata è che non esistono alimenti da evitare o da preferire, come non esistono cibi che fanno bene o male. Mangiare è una visione d’insieme, che non consiste nell’aderire ad una religione alimentare o all’altra, ma variare ogni giorno le proprie scelte, secondo gusti e preferenze, tenendo conto soprattutto delle quantità e della qualità. Pertanto se una preparazione richiede la presenza del burro possiamo usarlo tranquillamente anche in presenza di ipercolesterolemia.Il valore del colesterolo va studiato a seconda della situazione dopo una visita medica e non in base alle linee guida. Infatti andrebbero rimosse le cause di un eventuale aumento rispetto alla condizione di normalità, che è diversa in chi ha sempre avuto il colesterolo elevato. Abbassarlo non sempre è salutare, avendo questo numerose funzioni all’interno dell’organismo e potendo inficiare anche sulla presenza di vitamina D. Non esistono alimenti da eliminare nelle dislipidemie, anche se purtroppo molti medici forniscono liste standard ai pazienti, oltre alle ben note terapie con statine in assenza di indicazioni. Il colesterolo alimentare incide al massimo del 15-20% su quello ematico, mentre almeno l’80% viene prodotto in maniera endogena dal fegato, soprattutto in presenza di un eccesso di zuccheri nell’alimentazione (e non di grassi). Mangiamo per piacere e non per dovere. Assumere una fettina di dolce, magari a colazione e senza esagerare, a prescindere dalla presenza di burro o meno, non fa male a nessuno. Bisogna inoltre conoscere il complesso dei nutrienti contenuti nella dieta. I grassi non sono tutti uguali. Mangiare un po’ di burro anche ogni giorno non fa male a nessuno. Tra l’altro se confrontiamo 100 grammi di burro e 100 grammi di olio di cocco, vediamo che quest’ultimo contiene più grassi saturi e meno grassi mono/polinsaturi (buoni). Stessa cosa riguarda la panna da montare. Paracelso diceva “tutto è veleno. Ma è la dose che fa la differenza”. Gli alimenti miracolosi esistono solo su internet e sui libri che promuovono qualcosa. La scienza dimostra altro. Un saluto"  Grazie a lei per aver posto il quesito