Il germe di grano fa veramente bene?
Domanda
Risposta
Buongiorno a lei. Di questo argomento mi sono occupata proprio a dicembre 2017 in questo articolo http://www.quotidiemagazine.it/archivio/2017/numero-12-dicembre-2017/facciamo-due-conti-e-ne-riparliamo-simona-lauri-ota-milano , nel quale ribadivo l'importanza di consumare il germe unicamente crudo per poter usufruire di tutti i suoi benefici e che l'utilizzo nell'impasto era inutile e ricadeva unicamente nel forte impatto di marketing/business delle aziende. Alle temperature di cottura sono disattivati tutti i principi nutritivi oltre al fatto che contiene moltissimi enzimi tra i quali proprio le lipasi che creano problemi di sfaldamento della struttura durante la lavorazione se si eccede oltre il 2% sulla farina. La dose di utilizzo inoltre le fa comprendere quale siano i grammi aggiunti in percentuale sulla farina (non sulla massa totale) e quale trascurabile sia il suo apporto nutrizionale nel prodotto finito pane, pizza, ecc. Da qui la necessità di disattivare tale enzimi da parte delle aziende con il processo tecnologico della "tostatura", ribadendone e sottolineando sempre l'apporto inalterato dei micronutrienti e vitamine (disattivate comunque dal processo termico relativo alla tostatura!). Ora in virtù proprio del Reg. CEE/UE 2158/17 tale operazione di tostatura aumenta considerevolmente il quantitativo di acrilammide nel prodotto in questione rispetto al fresco, non solo ma se aggiunto ad un impasto nel quale vi sono per esempio anche delle patate ed ulteriormente cotto, si assiste ad un ponderale incremento in termini di microgrammi/Kg di acrilammide nel prodotto finale. Ribadisco utilizzi il germe fresco e crudo alla mattina se vuole veramente godere dei benefici che detto alimento apporta, senza rischiare di introdurre nell'organismo una molecola come l'acrilammide. Il glutatione è un tripeptide la cui funzione è "indebolire" la struttura glutinica. Grazie a lei per la preferenza accordata e buona giornata.