"Metodo moderno o tradizionale?"
Domanda
Risposta
Buongiorno a lei. E' difficile se non impossibile dire quale dei due metodi di produzione dei panettoni sia migliore perché questa è la caratteristica dell'artigianalità del nostro mestiere. Ho provato ricette assurde con ingredienti che al posto di migliorare appesantivano la struttura interna tale da farle perdere la morbidezza e la sua naturale umidità, cosi come ho provato metodiche che hanno migliorato la mia. Una cosa è certa; tuorli e burro appesantiscono molto il primo impasto per cui sono dell'idea (opinione strettamente personale) che la metodica del bianco o dei pochi tuorli nel primo impasto sia migliore. Non solo, ma elevate concentrazioni zuccherine nel primo impasto creano una condizione di maggior pressione osmotica e quindi, contrariamente a quello che si pensi, si può notare un rallentamento dell'attività metabolica da parte dei microrganismi soprattutto nelle prime ore iniziali di adattamento o lag fase metabolica. E' chiaro che le condizioni amatoriali non hanno nulla a che vedere con quelle professionali soprattutto per quanto riguarda le quantità; le masse di impasto in fermentazione nella fase di stoccaggio tra il primo e il secondo impasto sono di gran lunga superiori di conseguenza varia notevolmente la temperatura a cuore, a pari condizioni di tempo/temperatura di stoccaggio.
La shelf life di un panettone è influenzata da innumerevoli fattori tra i quali: formulazione della ricetta, tipologia di sostanza grasse utilizzata (olio al posto del burro, sostituzione fatta solamente a livello amatoriale, ma che NON si può assolutamente fare a livello artigianale professionale per la Legge 2005 e succ modifiche e integr. conosciuta più comunemente come Decreto Panettoni) temperatura a cuore nel momento dello sfornamento, eventuale copertura con ghiaccia, copertura cioccolato, presenza di additivi complessanti le molecole di acqua libere, presenza di farciture interne siringate a cottura ultimata, presenza di ingredienti messi a macerare in precedenza, inoculo di S. cerevisiae, quantità di madre utilizzata, presenza di aromi contenenti alcool, ecc. L'azione della madre sulla shelf life è esattamente l'opposto di quella descritta nella sua email; è chiaro che c'è un limite di utilizzo al massimo di 25 - 30% (calcolata sulla farina totale usata) di madre solida in condizione ottimale dopo 2/3 rinfreschi. Ringraziandola per essersi rivolto al nostro servizio le invio i miei più cordiali saluti.