Tecniche di lavorazione per impasti a lunga maturazione
Domanda
Risposta
Buongiorno a lei. Personalmente mi sento di escludere in partenza la lunga autolisi (non idrolisi!) se non in presenza di farine che abbiano valori estremi di W ed estremamente rigide con P/L oltre 2.5. Non consiglio mai questa tecnica in questi termini estremi in quando, oltre l'aggiunta del sale, si andrebbe ad utilizzare solo 20% di questa miscela autolitica nell'impasto finale. La metodica dell'autolisi (anche in questo caso uso non proprio corretto del termine!) è da preferire in presenza di farine macinate a pietra intere e/o farine di tipo integrali e per un tempo relativamente limitato in base alle proprietà reologiche dello sfarinato utilizzato. E' chiaro che non è una tecnica da adottare sempre, in qualsiasi situazione e con qualsiasi farina, ma solo all'occorrenza. Non esiste una tecnica da adottare in assoluto o delle linee guida da seguire sempre, ma la variabilità della metodica è legata alle aditudini di lavoro, disponibilità di spazio per stoccare cassette di palline, logistica di lavorazione ecc. E' veramente troppo soggettivo. In ogni caso, la cosa fondamentale è che sia comunque sempre presente la maturazione di 24 - 48 - 72 ore a +4°C in massa o in staglio basta che ci sia!. Una cosa che mi sento di consigliare è quella di non utilizzare farine con W estremi e poi fare una autolisi lunga quando basterebbe magari una farina 330< W< 350 per ottenere degli ottimi risultati in termini di maturazione, friabilità ecc., ed in tempi più corti. Un saluto cordiale e grazie per il quesito.