Temperatura acqua bagnetto della madre

Domanda

Buongiorno Dott.ssa, mi scusi se approfitto della sua competenza e disponibilità. Vorrei conoscere se possibile, il comportamento dei lieviti e dei batteri a temperature diverse dell'acqua del bagnetto, ipotizzando di avere un lievito maturo leggermente forte, quindi che matura in tempi più brevi, mantenuto con il sistema in sacco o legato. Le temperature ipotizzate sono 20° 30° 38° e 40°C. Grazie, cordiali saluti.

Risposta

Buongiorno a lei. Grazie per aver posto questo interessantissimo quesito e mi scuso se per rispondere devo usare concetti di chimica - fisica. Il problema prima ancora di essere microbiologico é di chimica - fisica basilare. L’acqua rappresenta il solvente ideale per solubilizzare una straordinaria quantità di sostanze chimiche, solide, liquide e gassose: dalle molecole polari come ad esempio i carboidrati, le ammine, gli acidi, gli alcaloidi, fino alle specie ioniche come ad esempio i sali inorganici. In acqua si sciolgono quindi sia le specie chimiche in grado di dissociarsi in essa in ioni, comportandosi cioè da elettroliti, che le specie molecolari, indissociabili: in entrambi i casi il fattore chiave che permette al soluto di restare in soluzione sono i legami idrogeno che permettono l’isolamento (solvatazione) molecola per molecola o ione per ione, della specie chimica che resta circondata dal solvente acquoso. Le molecole che mostrano la minore solubilità in acqua sono quelle incapaci di formare legami idrogeno, in altre parole delle sostanze cosiddette “apolari”. Proprio in virtù degli innumerevoli legami idrogeno che si instaurano/rompono all'interno delle molecole di acqua allo stato liquido, solido, gassoso, tale soluto si comporta in maniera anomala rispetto a tutte le altre sostanze chimiche. Detto questo, prima di tutto il solvente è polare  e pertanto tutte le sue proprietà chimico - fisiche sono funzione della temperatura, del gradiente di velocità e dalla quantità di moto delle molecole in base alla relazione  F/A=ή(dvx/dz) dove A è la superficie e ή il coefficiente di viscosità dinamica che dipende dal fluido e dalla temperatura. A ciò si aggiunga che aumenta il suo volume se riscaldata e pertanto la sua densità diminuisce, creando un flusso di molecole in funzione del gradiente di temperatura. Inoltre la temperatura influenza la solubilità dei gas secondo la Legge di Fick, di Henry, di Dalton, il grado di dissociazione degli acidi,  la gelatinizzazione dell'amido, l'attività microbica ed enzimatica, la solubilizzazione degli ioni, ecc, oltre al fatto che si assiste, inizialmente, al processo dell'osmosi attraverso membrane semipermeabili fino a quando la struttura reticolata non si sfalda per effetto della temperatura. A questo punto, c'è libero passaggio di solvente e soluti. Leggi chimico fisiche alla mano, è quindi innegabile il fatto che, se una madre è posta in un bagno con acqua a 38 - 40°C, il flusso delle molecole sarà sia per gradiente di temperatura che di osmosi, dall'esterno verso l'interno; da ciò si può dedurre, per tutte le leggi citate, il comportamento dei soluti e dei gas e l'azione diretta immediata dell'acqua sui complessi sistemi biochimici come granuli di amido, network glutinico, microrganismi ecc. Un saluto cordiale e a disposizione